Diario della Sesta Crociera in Ungheria del 1932


Didascalia

L’avanguardista Antonio De Santis, della terza classe del Liceo Giovio, partecipò alla Sesta Crociera dell’Opera Nazionale Balilla in Ungheria. Il suo diario ripercorre tutte le tappe e gli eventi del viaggio dal 20 luglio al 2 agosto del 1932. Giunti a Venezia, i giovani delegati di tutte le sezioni nazionali si riuniscono e grazie ad un treno speciale, riservato ai “croceristi”, giungono alla frontiera di Tarvisio. Il convoglio attraversa l’Austria e al mattino del 21 luglio entra in territorio ungherese. Antonio De Santis descrive la calorosa accoglienza dei cittadini della piccola città di confine, S. Gotthard: una pioggia di fiori viene lanciata verso il treno. Anche l’arrivo sulle sponde del lago Balaton è festoso e celebrato con solennità dalle autorità presenti, il ministro Arlotta e il generale Marsich. Si capisce che l’iniziativa ha come obiettivo quello di consolidare l’amicizia tra il governo fascista italiano e il governo ungherese dell’Ammiraglio Horty. I primi giorni sono dedicati a escursioni sul lago e a cerimonie all’interno del campo, come la visita dell’Arciduca Giuseppe d’Asburgo, del Ministro della Difesa ungherese Gömbös e del conte Bethlen. Il 26 luglio gli avanguardisti raggiungono Budapest, dove vengono nuovamente accolti dalla folla e dalle autorità. Nei giorni seguenti visitano i principali monumenti e luoghi della capitale, in particolare l’autore del diario si sofferma sulle quattro statue presenti nella piazza della Libertà, che rappresentano i territori strappati all’Ungheria in esecuzione del trattato del Trianon alla fine della Grande Guerra e sulla bandiera a mezz’asta in segno di lutto nazionale. Successivamente si descrive: la gita in battello sul Danubio; le attività svolte con i “leventi”, giovani appartenenti ad un’associazione simile all’Avanguardia; l’incontro con gli allievi dell’Accademia militare Ludovica. Come ultimo evento significativo, si riporta la visita al Reggente Horthy nella sua residenza estiva; ancora una volta si insiste sulla vicinanza tra le due nazioni.